Il Pecorino di Filiano: storia d’identità

In cosa risiede e per cosa passa la tipicità di un prodotto? Cos’è a renderlo, nello specifico, “tipico” di un determinato territorio? Se dovessimo rispondere a tali domande consultando, semplicemente, la definizione enciclopedica del predetto termine, ci troveremmo a dire che un prodotto può considerarsi tale quando presenta «caratteristiche costanti e distintive». Peculiarità, in definitiva, che lo fanno rientrare di diritto all’interno di questa categorizzazione. Ma la concreta realtà è ...

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Il fagiolo di Sarconi: passato e futuro di una terra

Come può, oggi, un territorio rurale raccontarci tuttora di sé? E ancora; il concetto stesso di ruralità può ritornare ad essere attuale, travalicando la mera definizione che lo assegna alla descrizione di paesaggi e spazi geografici, in perenne antitesi al concetto di urbanizzazione, per rientrare finalmente a far parte del nostro quotidiano? Affinché ciò accada è necessario che si affermi, una volta per tutte, la consapevolezza che la ruralità non ...

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Il Canestrato di Moliterno: etimologia di un successo

I nomi dei luoghi non sono quasi mai messi a caso. Essi possono raccontare alcuni tratti caratteristici di un paese; come le sue vie si arrampicano tra gli speroni della montagna o scendono dolci sulle coste della collina. I nomi possono essere simbolo di una personalità collettiva che vuole raccontarsi semplicemente presentandosi o possono farsi testimoni di una storia e una cultura millenaria. Questo ultimo caso è forse quello di ...

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La Melanzana Rossa nella storia di Rotonda

Il nostro viaggio parte dalla sede del Parco Nazionale del Pollino, la più grande area protetta italiana a cavallo tra Basilicata e Calabria, sito patrimonio mondiale dal 2015. Siamo nella valle del Mercure, un territorio antichissimo originatosi in seguito al defluire delle acque, durante il pleistocene, verso il mare: un lago svuotato dal corso del tempo. Oggi, su di uno scoglio calcareo che disegnava la geografia di quello specchio d’acqua ...

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Il Fagiolo Rosso Scritto del Pantano di Pignola

«Sceglieva i semi ad uno ad uno, scartando quelli che gli sembrassero meno sani o malformati. Poi, camminando nel piccolo podere, col cavicchio apriva delle piccole buche, vi poneva un gruppetto di semi e le richiudeva. Semina a postarella, diceva, buona per questi legumi. Dopo 4 mesi, trascorsi a seguirne la germinazione, a separarne le piantine, a innaffiare e ripulire il campo, il ciclo si sarebbe chiuso ancora una volta. ...

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