L’olio Ruscigno: la Basilicata al salone del gusto di Torino
olio Ruscigno
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Piccole imprese che creano filiere indipendenti dalla grande distribuzione. È anche questo uno dei vari fattori che si vanno a iscrivere nel processo di food revolution di cui, in questi giorni, tanto si discute al salone del gusto di Torino.
Una strategia alternativa, se non addirittura sovversiva, che consente alle piccole attività, concentrate sulla produzione locale, di riprendersi quel ruolo attivo nel sistema del cibo. La riduzione al minimo dei passaggi intermediari, la catena che si fa sempre più corta assieme ai chilometri percorsi dal prodotto.
Protagonista della storia che stiamo per presentarvi è quella del Frantoio oleario Ruscigno. Una famiglia, prima che un’azienda, che da quarant’anni opera sul territorio. A raccontarcela è la voce di Pancrazio Ruscigno. Una voce che tradisce i suoi 58 anni e torna a ricordarci di quanto l’età anagrafica sia davvero solo un numero. Ciò che emerge è un giovane entusiasmo, la passione vibrante per il proprio lavoro, per quello che si fa e che ancora si vuole fare.
«Amiamo il nostro lavoro ed è per questo stesso motivo che ci prendiamo cura dell’intera filiera del comparto olio, dalla coltivazione dell’uliveto, biologico certificato ICEA, alla raccolta, che avviene mediante brucatura a mano, fino alla trasformazione delle drupe nelle ventiquattro ore successive e il confezionamento».
Cinquemila piante, di cui mille secolari, nel pieno cuore della Basilicata, a Tricarico, in contrada Teresa. Leccino, Frantoio e Ogliarola, queste le varietà che tornano a restituire i profumi e i sapori della collina materana. A ciò si aggiunge l’estro e l’innovazione dell’olio Ruscigno extravergine al limone. «Non si tratta dell’aggiunta di aromi – mi spiega subito Pancrazio – i limoni e le olive vengono lavati e moliti insieme con molazza in granito, la spremitura è a freddo con una temperatura entro i 27°C». Il risultato è un condimento che aggiunge brio e freschezza al piatto. Un eccellente esaltatore di gusto.
L’altra linea si incentra, invece, sulla bio cosmesi. Dalla crema corpo al bagno doccia, fino al classico sapone ottenuto secondo il metodo di lavorazione a freddo. Tutto, ovviamente, a base di olio evo bio.
Ma ciò che emerge maggiormente dalla storia del Frantoio Ruscigno è l’attenzione e la sensibilità nei confronti dell’ambiente. «Sappiamo che ognuno di noi può e deve fare la differenza nell’ambito della sostenibilità ambientale. Nasce da tale consapevolezza la nostra adesione al progetto Treedom, per la piantumazione di nuovi alberi, assieme alla collaborazione con Alsia per lo studio di un’agricoltura organica rigenerativa, si iscrive in tale ambito il compostaggio degli scarti del frantoio».
Una nuova opportunità di rafforzamento delle reti locali. Nuova linfa che riporta finalmente al centro l’elemento “territorialità”. Una filiera che torna a realizzarsi nella comunanza d’intenti tra produttore e consumatore. Il racconto di un prodotto che nasce e cresce nelle magnifiche terre della collina materana.