Uno squarcio di Tenuta Bronzino

Tenuta Bronzino: a Grottole una bellezza da scoprire

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Questa settimana la rubrica Slow Food Magna Grecia Metapontum vi porta a Grottole, poco più di duemila abitanti in provincia di Matera. Un territorio di undicimila ettari lambito dalle acque del Bradano e del Basento e rientrante nella Riserva Regionale di San Giuliano che, oltre alle proprie bellezze naturalistiche, può vantare il primato di più antico centro lucano. Una storia secolare, quella del borgo materano, testimoniata dai vari ritrovamenti preistorici, greci e romani.

Lo stesso toponimo sembrerebbe derivare, infatti, dal greco kruptai, ad indicare «luoghi nascosti», e dal latino cryptulae ossia «grotticelle», caratteristici locali che in passato erano adibiti alla lavorazione dell’argilla, arte per la quale la cittadina è rimasta famosa nei secoli. Oggi Grottole è sicuramente conosciuta ai più per la Chiesa Diruta, simbolo della comunità grottolese, edificata nel 1508 per mano del clero secolare a seguito della cacciata da parte del feudatario Gaetano III dell’Aquila d’Aragona, è un luogo dal grande fascino e dalla spettacolare imponenza. Crollata a seguito di vari terremoti, è visibile solamente dall’esterno, ma continua ad attirare l’interesse di numerosi visitatori e di tanti curiosi.

Ogni muro, a Grottole, narra una storia di secoli e vite passate. Quella che vogliamo raccontarvi oggi parte da contrada San Donato, ad appena cinque chilometri dall’insediamento medioevale degli Altojanni e a sette dal santuario di sant’Antonio Abate, nell’agro del piccolo comune, tra le dolci colline della provincia.

Stretta tra secoli di storia l’antica Tenuta Bronzino ospita oggi un moderno agriturismo ma ha, alle proprie spalle, tante identità diverse rispetto all’attuale declinazione. «Fu prima villa patrizia edificata dai feudatari dell’epoca, intorno alla fine del 1600 – spiega Domenico Bronzino, attuale proprietario – poi ubicazione dell’antico Monastero di San Donato fino ai primi del ‘900, quando la mia famiglia vi stabilì la casa padronale dell’omonima azienda agricola».

È a questo punto che la memoria storica si intreccia a quella di generazioni e percorre altre strade ed altri luoghi che hanno a che fare con i ricordi personali o tramandati da padre in figlio: «fu il mio bisnonno ad acquistare l’edificio e riunificare i terreni – spiega Bronzino – nacque così l’azienda cerealicola». Certificazione biologica da oltre dieci anni, produzione di leguminose, un mandorleto e una piccola produzione di pasta dal grano duro di proprietà: «generalmente trattiamo una varietà all’anno, decisa in base al tenore proteico del grano stesso, una quantità marginale, le cui variazioni seguono le rotazioni colturali».

Nel 2016 la nascita dell’agriturismo vero e proprio: «disponiamo di due grandi sale adibite ad eventi e cerimonie; quattro anni fa abbiamo ottenuto la certificazione di azienda didattica per gli alunni delle scuole primarie, medie e superiori, ma il periodo pandemico ha bloccato le attività poste in essere».

Oggi Tenuta Bronzino è una piccola perla di tranquillità tra i colori tenui della collina materana, un affaccio sulla Basilicata rurale nella magnifica cornice dell’agro grottolese.  

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