Salumificio Metapontino: un gusto tutto lucano

Tempo di lettura: 2 minuti

È una storia aziendale che inizia in pieno lockdown quella del Salumificio Metapontino: «avremmo dovuto aprire il 12 marzo del 2020, ma appena tre giorni prima l’Italia era stata completamente bloccata. Tre chiusure e tre riaperture hanno messo a dura prova questo progetto, ma siamo qui, soddisfatti della strada percorsa – queste le parole di Mino Bellino, quarantun’anni e un sogno da inseguire sin dalla giovane età – questa attività vuole essere una sorta di riconoscimento alle mie origini e al lavoro dei miei nonni».

Sono i ricordi che ci costruiscono il futuro e la storia di Mino questo ci insegna. Il Salumificio Metapontino, infatti, si propone come espressione culinaria della qualità lucana. In che modo? Attraverso il rispetto della tradizione gastronomica di famiglia: «Tutto ciò che mettiamo in pratica all’interno della nostra attività, dalla selezione delle carni ai tempi di stagionatura, deriva dall’antica sapienza dei nonni, originari di Grumento Nova, dalla loro dedizione al lavoro e alle cose fatte bene».

Ogni prodotto è preparato secondo rigide linee guida per il rispetto delle tradizioni culinarie territoriali, frutto di particolari tecniche di preparazione e conservazione, supportate ovviamente dalla moderna tecnologia, ma è nell’attenzione certosina alla qualità della materia prima che il Salumificio Metapontino trova la propria caratterizzazione: solo carni di suini lucani allevati allo stato semibrado, budella naturali e, per la nota aromatica, finocchietto biologico lucano e peperone di Senise IGP. Tutto senza l’aggiunta di conservanti.

Un piccolo e-commerce e diversi punti vendita, ma il vero canale di distribuzione sono i ristoranti, i bistrot «tutte quelle attività – aggiunge Mino – disposte a portare sulle proprie tavole un prodotto di qualità, perché la buona tavola è una cosa seria, che non permette di prendere in giro il cliente. Non è stato facile, soprattutto con la seconda chiusura e il rallentamento generalizzato del commercio, ma lavoriamo per andare avanti».

Tra i tanti prodotti di punta, oltre alla soppressata, al capocollo e al guanciale, il famoso e apprezzatissimo salame pezzente, un sapore antico che ritorna ad esprimersi grazie alla rinnovata disponibilità di materia prima, già notato e fatto notare, nel 1931, dalla primissima edizione della guida del Touring Club, che consigliava ai propri lettori di stazionare nella provincia dei Sassi proprio per degustare questo particolare insaccato.

Una realtà familiare che mette al centro la storia e la tradizione delle eccellenze lucane quella del Salumificio Metapontino, nata per la passione e la tenerezza dei ricordi certo, ma con la volontà futura di far conoscere una terra attraverso il racconto dei sui autentici sapori.

Potrebbero piacerti anche:

Nives Elixir. Dal manoscritto al Nettare del Sirino

Milvus Brewery: born to fly. Birra, rapaci e non solo

Pomarico. Profumo d’estate nelle ricette a base di fichi

Podolico del Casone Presidio Slow Food